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06.12.22

Ordine Templare, testimonianze artistiche

Il 22 novembre ci siamo ritrovati presso il ristorante Ornella Molon a Salgareda per una serata sul tema: “Ordine Templare, testimonianze artistiche”. Relatore l’Ing. Luigi Marson, professionista nel settore della progettazione di strutture in zona sismica e profondo cultore di arte e letteratura romanica, nonché direttore onorario del museo civico della Battaglia di Vittorio Veneto e presidente della fondazione “Minuccio Minicci” che gestisce l’omonimo palazzo a Vittorio Veneto.

I Templari sono conosciuti per essere uno dei primi ordini religiosi cavallereschi medioevali, ma le loro testimonianze artistiche sono poco note al grande pubblico. L’Ing. Marson, con una relazione ampia e documentata, ci ha illustrato i siti geografici, i periodi storici, i monumenti, i temi simbolici e politici di ciò che è giunto fino a noi dell’arte templare. Gli esempi più significativi si trovano attualmente in Francia, dove sorgevano le precettorie rurali (1150-1160). Questi luoghi di rifugio e di ristoro, di produzione e di allevamenti, erano situati principalmente lungo la via frequentata dai pellegrini che si recavano a Santiago de Compostela.

La gestitone era affidata a un comandante supportato da una piccola legione armata. Il relatore si è soffermato in particolare su una di queste precettorie, precisamente quella di Cressac-Saint-Genis, in Charente, dove è presente una delle più significative costruzioni sacre di quel periodo. Si tratta di una cappella a singola navata, austera, dal coro a parete dritta, dove si aprono tre finestre ad arco romanico, caratteristica tipica delle costruzioni templari. La cappella di Cressac è particolarmente interessante per la presenza, al suo interno, di affreschi discretamente conservati. Molte delle immagini che il relatore ci ha illustrato ritraggono scene di guerra: per i templari, cavalieri colti e letterati, la guerra era considerata un’espressione artistica oltre che un dovere morale. Gli affreschi si presume siano stati eseguiti intorno all’anno 1180. In una delle scene rappresentate vediamo dei cavalieri che escono galoppando da una città murata, alla ricerca di nemici in ritirata; in un’altra uno scambio di prigionieri tra francesi e musulmani. L’arte, quindi, anche come cronaca delle imprese dei cavalieri crociati in Terra Santa.

L’interessante esposizione ha stimolato, da parte del pubblico, interventi e riflessioni sui siti locali, con particolare riferimento alla chiesa di San Giovanni del Tempio a Tempio di Ormelle.
Dopo la consegna degli omaggi al relatore e alla sua signora, il presidente ha ricordato l’appuntamento successivo: la tradizionale cena degli auguri che si terrà il venerdì 3 dicembre.

Antonello Croce

 

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